Il Principe Andel // Alla ricerca del paese del sole


Primo episodio

C’era una volta un piccolo principe di nome Andel, egli viveva in un paese lontano ai confini del mondo dove la notte era più lunga del giorno, il ghiaccio e la neve lo ricopriva interamente tanto da essere denominato il paese dei ghiacci.

La sua famiglia regnava da tantissimi anni e nulla sembrava turbare la quiete del regno, tuttavia man mano che il principe cresceva la regina notava nel giovane un velo di tristezza, così un giorno gli chiese: “Andel figlio mio, perché sei così triste?” “Cara mamma” rispose il principe “qui fa tanto freddo, tutto intorno è ricoperto di neve e ghiaccio, il cielo è sempre così grigio e triste”.

La regina accennò un piccolo sorriso poi con dolcezza rispose: “Andel capisco il tuo stato d’animo ma devi sapere che il tuo futuro e già deciso, diverrai il Re dei ghiacci, sarai potente e rispettato da tutti”.

“Lo so cara madre, ma tutto questo non mi rende felice” - rispose malinconico il principe. -“Vivo qui da solo, non ho nessuno con cui dividere il mio tempo, ho tanta voglia di conoscere altre realtà di visitare nuovi luoghi”.

“Bene”, rispose la regina “parlerò con tuo padre, sarà lui a decidere”. La donna si recò preoccupata dal marito e gli espresse il desiderio del principe.

Il Re ci pensò un attimo e poi rispose: “Manderemo Andel a visitare il paese del sole, dovrà attraversare i confini dei ghiacci, lungo il viaggio potrà incontrare persone diverse e fare nuove esperienze, ma dovrà stare molto attento alla strega Mefizia la quale potrebbe architettare qualche sortilegio”.

La regina si recò subito a dare la buona notizia al figlio, così gli disse: “Durante il viaggio dovrai attenerti a regole molto ferree, partirai con una slitta con a capo sei cani, avrai pochi viveri che basteranno a sfamarti per solo sette giorni, dopodiché dovrai fare ritorno al palazzo”, questa è la regola che il Re, ha stabilito.

“D’accordo madre” rispose felice il principe, “farò ciò che egli desidera”. Andel soddisfatto per aver ottenuto questa opportunità, organizzò presto la partenza. Preparò la slitta, una volta pronto si apprestò a salutare il Re e la Regina promettendo presto il suo rientro al castello.

Lungo la strada il paesaggio che si presentava agli occhi di Andel era una infinita distesa di neve e ghiaccio, il freddo e il gelo ricopriva ogni cosa, dopo aver percorso molti chilometri il ragazzo individuò un rifugio dove passare la notte. Il giovane dormì alcune ore, poi verso l’alba venne svegliato dall’abbaiare dei cani, i quali avvertivano l’avvicinarsi di un pericolo.

Poco dopo Andel  avvistò un grosso animale, era l’orso bianco delle nevi, il principe uscì dal rifugio e con coraggio si avvicinò all’animale, il qual lo fissava incuriosito: “Sono Andel il principe dei ghiacci, tu chi sei? “ -Chiese il ragazzo con voce incerta.- L’animale l’osservò e poi rispose: “Sono il custode del lago ghiacciato, nessuno può attraversarlo senza il mio consenso.

Andel spiegò: “ho intrapreso questo viaggio per conoscere il paese del sole, so che risiede al di là della grande montagna”- “Hai fatto una scelta audace e coraggiosa ragazzo”, - replicò l'orso - “qui mai nessuno è riuscito a raggiungere quella destinazione, apprezzo il tuo coraggio, per cui se vorrai ti farò da guida, ti lascerò attraversare, ma sappi che dopo dovrai continuare il tuo viaggio da solo poiché io non potrò inoltrarmi oltre il confine del lago” - specificò l’orso. -

“Ti ringrazio”, - rispose il principe. Andel ripose tutte le sue cose sopra la slitta, legò i cani e si incamminò nuovamente verso il lago ghiacciato in compagnia dell’orso, dopodiché gli chiese: “Come faremo ad attraversare questa enorme distesa di ghiaccio senza rischiare la vita?”- “Non preoccuparti”- rispose l’orso - “segui me comunque guardati alle spalle, poiché nel lago risiede un grosso mostro dagli enormi tentacoli, lascerai qui la slitta assieme ai cani, io provvederò al loro sostentamento, ora sali sul mio dorso e tieniti stretto a me, ti condurrò dall’altra parte del lago, ma raggiunta l’altra sponda, dovrai continuare il viaggio da solo, dovrai superare prove di cui io non conosco le regole”.

Il ragazzo si aggrappò alla grossa pelliccia dell’orso tenendosi ben stretto, poi il grosso animale si avviò in modo guardingo e accorto per evitare di fare crepe sopra la lastra di ghiaccio.

Tutto sembrava andare per il meglio quando all’improvviso si udì un sinistro scricchiolio. Poco più in là il ghiaccio cominciò a spaccarsi, dalle profondità delle acque emersero dei lunghi tentacoli. Subito dopo spuntò la testa di una enorme piovra, l’orso resosi conto del pericolo, prontamente si tuffò in acqua trasportando sul dorso il principe e con una certa rapidità cercò di allontanarsi da quella minaccia incombente. Il grosso mostro non accennava a ritirarsi, voleva appropriarsi delle prede, ma dopo diversi tentativi andati a vuoto, dovette arrendersi ritirandosi giù negli abissi. L’orso stanco dalla fatica, riuscì fortunosamente a raggiungere l’altra sponda, portando così in salvo il ragazzo.

Secondo episodio

Dopo lo scampato pericolo, Andel, ringraziò l’orso, per il suo aiuto lo salutò e poi riprese il cammino. Il giovane, proseguì il viaggio tra la neve e i ghiacci quando lungo la strada si imbatté nella volpe bianca, la quale gli si mostrò subito amica. Il giovane stanco e affaticato gli chiese se potesse indicargli un posto dove riposare, la volpe lo invitò gentilmente nella sua tana, il Principe accettò volentieri l'invito.

La mattina seguente Andel chiese alla volpe se potesse guidarlo verso il Paese del sole, la volpe acconsentì di buon grado, ma gli suggerì altresì di fare molta attenzione poiché per raggiungere quel luogo, doveva necessariamente attraversare il castello della strega dei ghiacci, la superba Mefizia  e superare prove molto insidiose.

Così i due si avviarono assieme verso la nuova destinazione. Lungo il tragitto il paesaggio diveniva sempre più cupo e oscuro, la volpe faceva strada mentre Andel era pervaso sempre più da un senso di angoscia, da lontano si udiva provenire un fragore assordante simile a dei tuoni nel pieno di un temporale, la volpe vigilava attenta, mentre Andel proseguiva in silenzio.

Una volta giunti presso il castello, si addentrarono prudentemente nel giardino ricoperto di ghiaccio, tutto era freddo e immobile, quando ad un tratto un lampo improvviso squarciò il cielo, dalle tenebre apparve la strega Mefizia, la quale indossava un grande mantello nero e un vistoso cappello con in cima un grande uccello dalle lunghe piume, poi rivolgendosi ai due esclamò: “Come osate sconfinare nella mia dimora?” – Andel, con coraggio si fece avanti e disse: - “Sono Andel il Principe dei ghiacci, sono in viaggio alla ricerca del Paese del sole, non intendo fermarmi qui a lungo”.

La strega lo osservò un po’ perplessa dopodiché scoppiò in una risata sprezzante e disse: “Sarà difficile caro mio che tu possa oltrepassare il mio regno, considerato che nessuno ci è mai riuscito”.

Nel frattempo la volpe si avvicinò ad Andel e gli sussurrò qualcosa all’orecchio: “Dovremo escogitare un espediente, gli offriremo un oggetto che possa soddisfare la sua vanità ”.

Il principe prese dalla sua borsa un piccolo pendente d’oro e rivolgendosi alla strega disse: “Questo è un dono per lei, è una stella d’oro con al centro uno specchio dove potrà riflettere tutta la sua bellezza”.

La strega interessata accettò il dono e cominciò a specchiarsi, nel frattempo la volpe rivolgendosi ad Andel disse: “Presto fuggiamo, la strega non si accorgerà della nostra assenza”.

Così mentre la donna continuava ad ammirarsi nei riflessi del pendente, i due furtivamente riuscirono ad addentrarsi all’interno del castello.

Poco dopo Andel e la volpe si trovarono di fronte ad un enorme porta che per loro fortuna scoprirono semichiusa, entrarono circospetti cercando  di non fare alcun rumore. L’atmosfera era al quanto sinistra, i due attraversarono una grande sala dove sui muri sovrabbondavano numerose ragnatele, poco più in là, una grande scala, portava ai piani superiori, la volpe faceva strada ad Andel, che avanzava cautamente su per le scale, giunti al piano superiore da una stanza laterale si avvertì come un fruscio. Il ragazzo notò una piccola porta e rivolgendosi alla volpe disse: “Presto, rifugiamoci dietro quell’uscio”.

Ebbero appena il tempo di farlo, quando all’improvviso apparve un enorme pipistrello che sorvolò minaccioso il soffitto della grande sala. Il ragazzo, ebbe come un sussulto nello scorgere quel grande volatile agitarsi su e giù per la stanza, poi rivolgendosi alla volpe domandò “Come faremo ad attraversare il castello con quel grosso animale che ci gira intorno?” La volpe ci pensò un attimo e poi rispose – “Dovremo escogitare un espediente che possa catturare la sua attenzione”. “In che modo?”  – chiese il principe.

“Ho un idea- replicò la volpe, correrò giù per le scale cercando di richiamare la sua attenzione, nel frattempo tu andrai avanti, entrerai nella torre più alta dove troverai una grossa corda e una chiave, in seguito dovrai uscire da una finestrella, con la fune dovrai scendere lungo il muro, una volta giunto a terra, aprirai con la chiave il  piccolo cancello, dopo di che sarai fuori dal castello”.

“Ma tu non verrai con me?” -chiese il principe - “Non posso” – rispose la volpe – “dovrò distrarre il grande pipistrello, ma non preoccuparti per me vedrai ce la farò, lo sanno tutti che sono molto astuta, ma adesso fai in fretta, non vorrei che la strega ti trovasse ancora qui”. Poco dopo la volpe emise dei suoni acuti richiamando così l’attenzione del pipistrello.

Il principe salì frettolosamente le scale sino a raggiungere la torre più alta, con destrezza afferrò la fune e la lanciò al di fuori delle mura, si calò giù fino a raggiungere il suolo, aprì il piccolo cancello e dinanzi a sé apparve un luogo del tutto sconosciuto.

Andel si incamminò lungo il sentiero dove imperversava un vento freddo e gelido, una bufera di neve sovrastava il paesaggio, egli si diresse con fatica verso una piccola grotta, entrò senza esitare si guardò intorno, con stupore si avvide di un enorme mammut che  sonnecchiava in un angolo del rifugio.

Andel, indietreggiò e incautamente inciampò attirando a sé l’attenzione del grosso animale. Il mammut osservò il giovane poi con voce ferma gli chiese “Chi sei tu ragazzo?” Andel, alquanto spaventato rispose “Sono Andel, il principe dei ghiacci, sono in viaggio da giorni alla ricerca del paese del sole, mi hanno spesso narrato di quel luogo meraviglioso, dove regna da sempre la luce”. “Caro ragazzo sei molto coraggioso, ma oltrepassare questo luogo impervio non sarà cosa facile”- replicò il Mammut – “Me ne rendo conto” – rispose Andel – “ma è la cosa che desidero di più al mondo”.  - " Benedetto ragazzo, in questo luogo perdura da tempo una tormenta che non ha mai fine, in ogni caso ho deciso, ti aiuterò ad oltrepassare la tormenta, ma bada bene potrò scortarti fino al confine della grande montagna, dopodiché dovrai cavartela da solo”. Il principe accettò di buon grado l’offerta, rimandando all’indomani il proseguo del viaggio.

All’alba del giorno successivo i due si incamminarono verso la montagna, la tormenta di neve imperversava incessante, lungo il percorso il mammut proseguiva a fatica, Andel si teneva stretto all’animale, d’avanti ai suoi occhi lo scenario si mostrava impervio e desolante. Dopo aver camminato a lungo i due giunsero ai piedi della montagna, il mammut rivolgendosi al principe gli disse “Oltre la montagna risiede il paese del sole, io non posso più proseguire oltre questo limite”. Il principe ringraziò il Mammut per averlo scortato ai confini del regno da lui tanto desiderato.

Il ragazzo si incamminò lungo il sentiero e preso dall’entusiasmo si apprestò a raggiungere la cima della grande montagna, raggiunta la vetta, fu abbagliato da tanta meraviglia.

Il luogo che si mostrava d’avanti ai suoi occhi era d’una bellezza indicibile, una distesa verdeggiante era ricoperta di fiori variopinti, mentre il cielo appariva d’un azzurro cobalto, il sole brillava alto donando al paesaggio un certo splendore, l’atmosfera appariva serena e farfalle variopinte volteggiavano sinuose nell’aria.

Terzo episodio

Andel, varcò il confine guardandosi attorno, si diresse giù per la vallata quando vide la figura di un giovane cavaliere che, una volta raggiunto gli chiese “Chi sei tu ragazzo da dove vieni?”. – il principe rispose - ”Mi chiamo Andel, sono il principe dei ghiacci, da tempo sognavo di visitare questo paese.

Il giovane si presentò “Il mio nome è Placido, sono il confidente del Re, non che il mago di questo regno, se sei interessato, ti farò conoscere questo fantastico luogo”. I due ragazzi si incamminarono lungo la strada, discussero dei loro trascorsi delle proprie aspirazione e divennero subito amici.

Lungo il tragitto Andel rimaneva estasiato da ciò che vedeva, il sole splendeva e attraverso i suoi raggi tutto il paesaggio sembrava riflettere e incorniciare la natura di bellissimi quadri, fresche cascate d’acqua scorrevano limpide a formare piccoli laghi cristallini, dove cigni bianchi fluttuavano leggeri, lungo i prati gli animali vivevano in armonia con la natura.

“Questo luogo è così incantevole è come essere in paradiso, vorrei tanto che il mio paese fosse simile al tuo “- dichiarò deciso Andel. - “Se questo potrà renderti felice, farò in modo che il tuo paese possa divenire simile al mio”. - Replicò poco dopo Placido. -

I due ragazzi si diressero verso il castello, una volta giunti si inoltrarono verso la stanza degli incantesimi, il giovane mago estrasse da un cassetto un involucro contenente all’interno una polvere magica, poi rivolgendosi al principe disse “Questa piccola sacca contiene una polvere di cristallo che ha poteri straordinari, con l’aiuto del mio cavallo alato una volta giunto nel tuo regno spargerai nell’aria la polvere magica, dopodiché scaturirà un immenso arcobaleno che darà vita ad un nuovo sole, di conseguenza i ghiacci si scioglieranno, la natura rinascerà rigogliosa, gli uccelli torneranno a volare e i prati pulluleranno di animali, diverrà nuovamente un paese meraviglioso dove tu e la tua famiglia, assieme  al tuo popolo tornerete ad essere felici”.

“Come posso ringraziarti?”  - chiese riconoscente Andel. - Placido gli tese la mano e poi replicò -  “La tua amicizia è già un grande dono per me”. Andel, salutò il giovane, salì sul dorso del cavallo alato che prontamente spalancò le sue grandi ali e con un balzo s’innalzò in aria sino a sfiorare il cielo. Il principe, felice si voltò per salutare  l’amico Placido, che dal basso agitava le braccia in segno di saluto.

Giunto nel suo regno, il ragazzo raccontò ai propri genitori l’esperienza vissuta durante il viaggio, le dure prove che aveva dovuto superare per raggiungere il paese del sole. Egli narrò del prezioso regalo ricevuto dall’amico Placido, poi chiese al Re e alla Regina di seguirli, li condusse sulla torre più alta del castello, dopodiché in sella al cavallo alato, si alzò in volo disseminando la polvere magica. In poco tempo il pulviscolo si sparse ricoprendo tutto il regno dando così vita ad un immenso arcobaleno.

All’istante il ghiaccio cominciò a sciogliersi facendo scivolare a valle l’acqua, che a sua volta formò i primi ruscelli, pian piano spuntarono immensi prati verdi con infiniti fiori variopinti, tutto il paesaggio si trasformò velocemente mentre all’orizzonte spuntavano i primi raggi del sole che donava al paese una superba bellezza. Tornarono gli uccelli, gli animali del bosco, tutto pullulava di nuova vita.

Nel regno tornò nuovamente la felicità, il Re e la Regina prepararono una grande festa a palazzo, vennero invitati tutti gli abitanti del regno, tranne la perfida strega.

Passarono gli anni, il principe Andel, prese in moglie una bellissima fanciulla di nome Cassandra, ebbero due figli, che, col passare degli anni divennero i sovrani del nuovo regno denominato “Il paese dell’arcobaleno” .

E vissero per sempre  felici e contenti.