Biancaurora e il fiore della felicità

Un giorno un piccolo ranocchio se ne stava tranquillo ai margini d’uno stagno. Passò di lì una giovane fanciulla si sedette  su di un grosso sasso, dopodiché  cominciò a piangere  a dirotto.

” Cos’hai bella fanciulla? “ chiese il ranocchio

” Sono giorni che cammino invano, sono alla ricerca  del  fiore Biancaurora -  se non lo troverò sarò per sempre una fanciulla infelice, così ha stabilito la strega del villaggio.”

” Non disperarti – rispose il ranocchio – se vorrai ti aiuterò a cercarlo”  La fanciulla lo ringraziò e assieme si misero in viaggio.

Dopo diverse ore di cammino, si trovarono ai margini di un grande lago, la fanciulla si domandò come fare per attraversarlo, il ranocchio gli indicò un robusto ramo d’albero, lo posarono sull’acqua,  dopodiché  vi si posizionarono sopra spingendosi lentamente sino all’altra sponda. Una volta oltrepassato il lago si inoltrarono nella folta foresta , procedevano lenti  ma del fiore  Biancaurora non se ne vedeva traccia.

Dopo lunghe ore di cammino, il ranocchio stanco dalla fatica, invitò la fanciulla a fermarsi  e  riposare, scorse un albero con al centro una incavatura, raccolsero delle foglie, le sistemarono al suo  interno dopodiché  lo usarono come rifugio per  la notte.

La mattina seguente riacquistate le forze, ripresero nuovamente il viaggio, accadde che, lungo il cammino, udirono una voce provenire da dentro il bosco.

Era l’uccello della foresta, il quale dominava la valle, con un volo repentino, si parò davanti alla fanciulla e gli chiese cosa l’avesse portata  fin lì.

” La strega del villaggio mi ha  ordinato  di cercare un fiore  dal nome  Biancaurora , se non ne sarò capace, sarò per sempre  una fanciulla  triste e infelice ” ammise sconsolata .

L’uccello della foresta replicò: “Ti aiuterò a cercarlo, ma sappi però che il percorso  sarà arduo e difficile.”

Ella accettò, così il volatile li guidò fin sopra alla montagna e quando ebbero raggiunto la vetta esso dichiarò: “Ecco mia cara, sei giunta a destinazione , qui potrai cogliere il  fiore  Biancaurora ”

La fanciulla si guardò intorno e poi esclamò “Ma qui non  vedo nulla !” rispose delusa.

” Attendi e vedrai!” - Ribadì l’uccello, dopodiché spalancò le grandi ali e volò via. -

La luce cominciava a scarseggiare e la notte si faceva sempre più vicina, la fanciulla era molto preoccupata poiché del fiore Biancaurora non se ne vedeva traccia, poi stanca si sistemò su un piccolo giaciglio e presto si addormentò.

Passò un po’ di tempo quando il ranocchio con il suo gracidare svegliò la fanciulla, spuntavano già le prime luci dell’alba, ella si stropicciò gli occhi, poi osservò  la natura attorno a sé, non aveva mai visto niente simile, incantata scrutava la nascita del nuovo giorno, poi rivolgendosi al ranocchio disse: ”Qui è tutto meraviglioso, non ho mai visto niente di più bello”.

Poi scrutò nei dintorni, cercando di individuare il fiore Biancaurora, ma non scorgendolo, chiese all’amico ranocchio: “Dove posso cogliere il fiore?”

“Non dovrai più cercarlo mia cara” – dichiarò il ranocchio – lo hai custodito nel tuo cuore, ora splende dentro di te, nessuno più  potrà  renderti  infelice. L’aurora che ora vedi, ha fatto nascere in te un fiore nuovo,  il fiore della felicità. Questo lungo viaggio ti ha dato l’opportunità di acquisire fiducia in te stessa, per questa ragione la strega è già  stata sconfitta.

La fanciulla incredula ma felice, ringraziò il ranocchio per averle fatto da guida, dopodiché lo adagiò sulla mano e grata lo baciò. All’improvviso il ranocchio si trasformò in un bellissimo principe, il quale spiegò che anch’egli  aveva subito l’incantesimo della vecchia strega. Dopodiché la invitò nel suo castello, in seguito diedero un grande festa a palazzo, dove parteciparono tutti i sudditi, tranne la vecchia strega, che rosa dall’invidia, fuggì verso la foresta e di lei si persero  per sempre le tracce. In seguito si sposarono ebbero una bellissima bambina a cui diedero il nome Biancaurora.

E vissero per sempre felici e contenti.